A che serve la tua opinione?

“Ma sei proprio sicura che il tuo punto di vista serva?”

Lo domanda Edipo. No, non l’eroe greco, ma il cantante italiano; quello del complesso, comunque. Vabbe’. È che me Edipo piace, piace tanto. E se fa una domanda voglio rispondere. Voglio dire che no, dell’opinione degli altri, di tutte le belle cose che hanno da dire non mi frega propri oniente. Chi ha voglia di stare tra persone che continuano a vomitarsi addosso opinioni randomiche? A perder tempo in discorsi estenuanti, ridondanti, completamente sterili? Tanta gente, a quanto pare. Ma non io. Io sono superiore. Io mi faccio i cazzi miei. Mi mettete in mezzo a una discussione? E io mi comporto come quella gocciolina d’olio nel brodo. Sì, proprio quella che, per quanto vi sforziate, non si mescolerà mai.

Ok, ok, forse potrei sembrare un po’ molto incoerente. Prima apro un blog, parlo di tutte le belle cose che voglio fare e poi mi metto a imbrattare i muri con la bomboletta scrivendo: “I DON’T CARE.” È una di quelle situazioni stupide, come quando arrivi alla fine di un film con il protagonista che ha fatto da voce narrante fino a quel momento. Ti ha raccontato tutta la sua vita… e poi muore. Come ha fatto? Chi cavolo me l’ha raccontata tutta questa storia?

Serve quindi una precisazione: io adoravo farmi gli affaracci miei prima di quello che accadde Quel Giorno. È che non ne parlo facilmente, capite? Preferisco girarci attorno, focalizzarmi su qualcos’altro. A volte faccio finta che non sia mai successo. Quello che vi sto per raccontare non è bello… Quindi forse è meglio levarcelo subito.

Era un Sabato qualunque. Uno di quelli dove la coscienza si perde nel nirvana della pigrizia. E mentre lo spirito si dissolve, il corpo si ritrova a guardare video su Youtube. Mezzo assonnato, al caldo, sul mio letto, nella mia camera, sorseggiando thé al mio gusto preferito. Era un sogno. Un sogno che, ahimé, non era destinato a durare. Rick duFer, lo youtuber che invadeva il mio bellissimo schermo, mi afferrò dicendomi: “tu – tu, cittadino! – hai il dovere di divulgare le tue conoscenze; le tue idee.” Sono sicuro che Freud l’avrebbe annoverato tra i traumi psicologici. È come quando ricevi il primo stipendio: sei felice e invece poi, BLAM!, le tasse.

Nei giorni successivi continuai a pensarci. La mente ci si focalizzava mentre andavo al lavoro, quando cercavo di rilassarmi bevendo qualcosa con i miei amici; mi si parava davanti con sguardo severo mentre guardavo i siti zozzoni: insomma, una vita distrutta. E nel fondo della mente potevo sentire il clic-clac meccanico dei processi in corso. Questa macchina a vapore che faceva roteare pesantissime turbine per analizzare freneticamente migliaia di schede forate. Questa macchina che sbuffava sempre più rapida, per elaborare i dati, portando la temperatura della mia scatola cranica a 7 mila gradi Fahrenheit.

Ripresi conoscenza mentre qualcuno, forse un mio amico, esclamava: “De André è il miglior poeta italiano.”
“Oh, no. Proprio no! De André ha solo rotto il cazzo.”
Da come mi guardavano probabilmente stavo ancora sprizzando vapore. Però, sapete, certe cose vanno dette.
“È una fenomeno isterico. Nessuno ha la minima idea di cosa dica veramente, o di cosa ci sia di così artistico. Vogliamo solo andare in giro a dire quanto siamo intelligenti e profondi. De André! Ma ascoltati Lady Gaga, piuttosto!”

Sapete, penso che in quel momento uno dei tasselli dell’universo sia andato al proprio posto. Forse si trattava solo una goccia di lava in un oceano ghiacciato, certo, ma ero comunque riuscito a far salire un minimo la temperatura generale. Perché avevo capito che, per quanto il mio pensiero fosse stato violento o irriverente ero comunque riscito ad aggiungere qualcosa. Ero riuscito a intervenire senza banalità, ma con un pensiero che aveva arricchito la discussione.

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Lascio qui un po’ di link interessanti:

Edipo – Cattivo
https://www.youtube.com/watch?v=jKWAmvgTv3g
Di Edipo consiglio sopratutto altre canzoni, tipo: “è banale stare male” e “la classe operaia va all’inferno.” Ma non temete: anche questa ha qualcosa di interessante da dire.

Zerocalcare – Un complicato fumetto che doveva essere sulle unioni civili
http://www.wired.it/play/fumetti/2016/06/30/zerocalcare-unioni-civili/
Il fumettista Zerocalcare dovrebbe parlare delle unioni civili, ma finisce a parlare sul perché sia importante far sentire la propria voce sulle cause importanti (anche quando non si aggiunge nulla di nuovo).

Il canale di Rick duFer
https://www.youtube.com/channel/UCKoFUWEIFF33-92tBA0Cvzg
Ok, il video traumatico non lo trovo (d’altronde i traumi si rimuovono). Si tratta di un canale di filosofia, sopratutto utilizzata per analizzare attualità e film. Una piccola gemma nel panorama italiano di youtube.

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A presto!

Dino

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